“Possiamo darci del tu… tra giornalisti si fa così”. Così esordisti con me. Avevo quindici anni e mi regalasti quell’opportunità insieme a Mirella Banconi, quando a marzo del 2004 iniziai a scrivere nel periodico “Ieri&Domani” di cui tu eri direttore responsabile.
Saggezza e ironia; mi trasmettesti subito questo durante quel pomeriggio in tipografia mentre il giornale andava in stampa. Eri passato per salutare i tuoi amici e per vedere chi fosse “quel giovanotto nuovo”.
Ci rivedemmo anche qualche tempo fa… la mia maledizione del mancato tesserino di giornalista pubblicista continuava e ti proposi di dirigermi un giornale online. “Manuè, sò stanco… ormai fare questo mestiere quasi non ha più senso!” – e indicando un quotidiano continuasti – “Guarda… il Governo fa comunque quello che gli pare!!” poi ti calmasti di nuovo e arrivò il solito “Però…” che faceva da prefazione ad uno dei tuoi racconti di vita vissuta tra la cronaca, la vita mondana, lo sport, le scappatelle, le furbate “bianche”, come chiamavi quelle che avevi fatto a fin di bene.
Soffermandoti sul fatto che, nonostante “l’età avanzava e la vista calava” ti facevi ribattere al pc i tuoi articoli da una delle tue figlie, rimanevi sempre “sul pezzo”, oppure, quando non volevi raccontarci la cronaca del momento, ti rifugiavi nei “tuoi” aneddoti.
Sono sicuro che tanti giovani giornalisti ti debbano dire “Grazie!” per quello che sono diventati: tutti, prima o poi, hanno saputo di te… hanno letto qualcosa di tuo e hanno studiato lo stile, la personalità, la spensieratezza che ormai, complice una certa esperienza, emanavi. Con orgoglio, quando a Roma diventai giornalista, un “giovanotto” come te mi disse “E còso? Morichelli… che fine ha fatto??” a testimonianza che, insieme ad Antonio Busetti, eri il punto di congiunzione tra una generazione che non tornerà più e i nativi digitali, tra l’esperienza degli anni vissuti e la sfrontatezza di chi, come me, era appena arrivato.
Notavi e annotavi dettagli di ogni giornalista che, agl’occhi di chiunque, passavano inosservati o inutili come un “controllore della categoria”… grazie per tutto quello che mi hai insegnato, che mi hai lasciato imparare, e soprattutto, per il bene che mi hai voluto.
Piuttosto… Gramellini è passato al Corriere della Sera. E, di sicuro, non mi dimenticherò di “stancare le donne”: i tuoi consigli non potranno svanire.