Esordio a Spoleto per la giovane romana; dal 29 luglio al 26 agosto la mostra fotografica che avrà seguito a Roma e Washington.
di Manuele Fiori
L’appuntamento è al Caffè Letterario di Palazzo Mauri, per le ore 17.30.
Emanuela Caso, romana d’origine e “mezza” umbra d’adozione, vuole sensibilizzare la gente riguardo i diritti delle donne e, ispirandosi all’incendio doloso del 25 marzo 1911 in una fabbrica di New York, nasce l’idea del reportage che, da Spoleto, appunto, sarà itinerante anche a Roma e a Washington.
“Cerco di portare quello che ho scoperto di femminile e le sue espressioni nei diversi paesi del mondo che ho visitato e immortalato” ci spiega Emanuela.
La passione della foto ce l’ha da sempre e, nonostante un curriculum abbastanza navigato (in tutti i sensi) conserva ancora l’aspetto della ragazza della porta accanto: non ritocca le sue foto perché le preferisce al naturale. Nella vita di tutti i giorni lavora per un agenzia di comunicazione capitolina e, nel tempo libero, tutela i diritti degli animali.
Ma, allora, come nasce “Women”? “Mi ha ispirato l’errata (o inesistente) motivazione che spinge le donne a festeggiare l’otto marzo: festa sminuita dal consumismo. Così pensai di dovermi impegnare per cambiare ròtta. Un grande “aiuto” me lo ha dato Frida Kahlo con il suo spirito rivoluzionario.”
Un pensiero al futuro? “Portare Women anche a Londra, altra capitale che mi piace molto e avere delle soddisfazioni da alcuni concorsi cui sto partecipando (Word press e National geographic, ndr).”.
Come ti vedi “da grande”? Non escludo che questo possa diventare il mio lavoro, per ora porto solo avanti questo talento che mi ha consegnato mio padre e cerco di trovare carta bianca per realizzare i miei pensieri in fotografia.