I° Memorial Andrea Angelucci

1° MEMORIAL “RICORDIAMO ANDREA ANGELUCCI”
Il 1° ottobre una fiaccolata a Volperino, una Santa Messa e un quadrangolare di calcio il 2


di Manuele Fiori


Due giorni per non dimenticare Andrea Angelucci, Maresciallo Capo dell’arma dei Carabinieri. Aveva 35 anni quando, il primo ottobre del 2009, veniva ucciso da Rocco Varanzano, malvivente in fuga presso Volperino, comune del folignate.


Fu barbaramente investito da una BMW X5 – rubata dal Varanzano – 40enne pregiudicato che forzò un posto di blocco ferendo anche altri due agenti. Tutte le forze armate dell’Umbria si mobilitarono come non succedeva dal caso del ribattezzato “Lupo di Montefalco” Luciano Liboni, nel 2004; fu preso, dopo una rocambolesca fuga – anche contromano e a folle velocità per tutta la SS Flaminia – a Modena. Il decesso di Angelucci, che intanto lottava per sopravvivere in coma con fratture multiple in tutto il corpo, avvenne verso le 4.00 del mattino seguente presso il nosocomio di Foligno, dove era stato trasferito dopo l’intervento chirurgico al quale era stato sottoposto, tecnicamente riuscito. Le profonde ferite riportate non gli lasciarono scampo.


Sabato 1° Ottobre in località Volperino (luogo dell’accaduto) – come si apprende anche in una nota del gruppo del social network Facebook “Onore al Maresciallo Andrea Angelucci” creato dal fratello – alle ore 21:00 si svolgerà una serata di preghiera mentre domenica 2 Ottobre alle ore 8:30 presso la Chiesa di S.Ventura in Spello, si celebrerà una messa; alle ore 10:00 presso lo stadio comunale di Spello, si svolgerà un quadrangolare di calcio per ricordare Andrea, dove parteciperanno le seguenti squadre: Rappresentativa Interforce Procura della Repubblica di Perugia, Rappresentativa Compagnia Carabinieri di Foligno, Rappresentativa Comune di Spello e Rappresentativa Amici di Andrea.


Oltre a Volperino, anche Corinaldo, Colfiorito, Spoleto e Spello, ad oggi ricordano quotidianamente il sacrificio del militare, ora Medaglia d’Oro al valor civile “alla memoria” come segue: “Con generosa abnegazione e cosciente sprezzo del pericolo. Nel corso di un’articolata azione per rintracciare un uomo responsabile di aver investito altri militari, individuava il malvivente in fuga e tentava di fermarlo, venendo tuttavia proditoriamente travolto con l’auto da quest’ultimo, riportando ferite mortali. Fulgido esempio di elette virtù civiche e altissimo senso del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio”. Caserme in suo nome, aule, giardini pubblici con steli, premi; residente a Spello, aveva prestato servizio a Corinaldo, Foligno, Spoleto, e, pochi giorni prima della disgrazia, aveva ottenuto il trasferimento nella sua città.


Con il processo iniziato il 9 Giugno di quest’anno (respinta la richiesta del rito abbreviato, ndr) l’inchiesta è ancora in corso, d’altronde si conoscono i tempi della giustizia italiana: “Chi muore giace, chi vive si dà pace”; ma sarà proprio vero?