ELEONORA TOMASSETTI E LA SUA FISARMONICA SI RACCONTANO
La giovane musicista di Castel Ritaldi, dopo aver studiato, fatto gavetta e incetta di riconoscimenti, sarà ospite domani sera, 1° Agosto, a Trevi; ovviamente insieme alla sua fisarmonica.
di Manuele Fiori
Il suo cognome è già conosciuto in città, il suo nome (molto presto, ndr) lo sarà anche fuori dall’Umbria e dall’Italia dove Eleonora Tomassetti, classe 1985, ragazza con la musica nel sangue, ha già messo piede diverse volte.
Figlia d’arte infatti, (il papà Renzo è Maestro di musica da oltre quarant’anni e insieme alla moglie Anna è titolare dell’Associazione Musicale Fisarmonicista Tomassetti), si è avvicinata al mondo della musica alla tenera età di sette anni, quando ha iniziato a studiare sotto la guida del padre.
Suona, convince e vince in diversi concorsi Nazionali ed Internazionali, ricordiamo tra i più importanti e significativi: il Premio Internazionale “La Fornacetta” nel 1993, il Premio Nazionale “Adamo Volpi” di Loreto nel 1995, il Premio Internazionale di Morro d’Oro “Stefano Bizzarri” nel 1997, il Concorso Nazionale “Wolmer Beltrami” nel 2000.
Mentre studia al conservatorio di Mantova, nel 2003, ad Acquappesa (CS) si aggiudica il secondo posto al “53° Trophée Mondial de l’Accordéon” (Trofeo Mondiale della Fisarmonica, già sfiorato con un 4° posto nel 2001 in Gran Bretagna e un 3° posto nel 2002 a Belluno). L’anno seguente, (2004), vince la borsa di studio universitaria “Gorni Kramer” e, nel 2005 è finalista al Concorso della “Società Umanitaria” di Milano. Senza sosta, nel 2006 partecipa alla sfida in diretta televisiva su Rai Uno, nella trasmissione “Domenica In” condotta da Pippo Baudo, e si aggiudica il posto di fisarmonicista “nell’Orchestra di Domani” della Rai.
Con la riforma universitaria e il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento delle lauree (ridotte in triennali) trova più giusto, con gli ennesimi sacrifici, abbandonare la cattedra di studio di Mantova per approdare a quella di Roma ma, nonostante tutto, rimane con un occhio ai libri e con l’altro agli spartiti; tenacia premiata: a giugno del 2006 è stata semifinalista al “T.I.M.” (Torneo Internazionale di Musica), Concorso diretto dal critico musicale Luigi Fait.
Dal 2007 effettua tirocinio presso l’Associazione Musicale della famiglia, di cui sopra e dopo diversi corsi di perfezionamento – ancora a Mantova, poi Norcia, passando per Torrice (Fr) – ha ottenuto l’accesso ai lavori nell’Opera “Anche io, Je suis Catherine Deneuve” di Pierre Notte, nel Teatro “Sala Uno” di Roma, andato in scena dal 20 febbraio al 21 marzo dello stesso anno.
Qui, è stata notata dall’attrice Marisa Laurito, che se l’è portata in tournée per lo spettacolo teatrale “A me me piace o sciò” durato tutto il mese di Luglio.
Decisa ad espatriare, ad Agosto, ha effettuato una tournée (stavolta tutta “sua”) in Canada dove ha portato nella valigia anche il suo primo album inciso con la casa discografica “Prendinota Records” dal titolo “Bach… in blue jeans”.
Oggi, a 26 anni, si è laureata in fisarmonica “maximo cum laude” al conservatorio statale “S.Cecilia” di Roma (Marzo); è tornata negli studi della Rai il 17 Giugno, ospite del programma “RaiUno Mattina Estate” e non ha intenzione di smettere con gli studi in quanto, già sta vedendo di continuare con la specializzazione biennale in musica contemporanea.
Durante questo mese di Agosto, tornerà da “profeta in Patria” ad esibirsi per il pubblico umbro: domani sera, animerà “Estate a Trevi” con un suo concerto solista, il 12 sarà a Montecastello di Vibio e, il 25, a Gualdo Tadino insieme ad un quartetto di allievi della sua scuola; quartetto che aveva già accompagnato a Corciano ed Umbertide.
Infatti insegna anche lei, oramai segue da tempo diverse piccole allieve: “i bambini stravedono per questo strumento – ci spiega con tono tanto gentile quanto professionale – la fisarmonica spopola anche in Cina e Corea, dove iniziano anche a produrla con ritmi pari alla già affermata cultura russa oltre che alla nostra: Castel Fidardo è la capitale della produzione italiana”.
“In futuro spero di poter riuscire a continuare – conclude Eleonora – con il binomio “insegnamento e carriera concertistica”, perché credo sia bello girare e affermarsi personalmente, ma, lo è altrettanto se si sa tramandare la propria didattica alle generazioni future, proprio come ha saputo fare la mia famiglia”.